Roccascalegna è un comune italiano di appena 1.200 abitanti situato nella provincia di Chieti, è stato insignito del marchio Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e se il nome di questo paese non vi dice nulla…….bhe, mi basta la foto sotto per farvi capire di cosa sto parlando.
Se non avete visto una foto simile girare sul web vuol dire che siete appena ritornati da Marte
Il giorno di Pasquetta del 2016 si è svolta una rievocazione medievale nel castello; l’accesso al castello è sempre stato a pagamento ( 3 euro) ma questa volta all’interno, oltre ad una folta schiera di turisti (anche troppi), trovavano posto spettacoli medievali di vario tipo: falconeria, combattimenti ecc ecc
Il flusso turistico è stato impressionante, non c’era molta pace in giro e l’entrata al castello era monitorata, non si saliva se altri non scendevano, non proprio un’esperienza divertente per chi si reca per la prima volta a visitare il castello, ma l’organizzazione è stata buona e credo che la maggior parte dei turisti sia riuscita a godere degli spettacoli. “La maggior parte” eh ……conosco giusto 4 persone che sono andate via temendo che non sarebbero mai entrate.
La torre medievale posta vicino al burrone (restaurata) fu la prima costruzione, risalente al XI secolo, e solo pian piano, nel corso dei secoli, venne realizzato il castello.
In verità non ero particolarmente interessato agli spettacoli, ne ho fotografati a bizzeffe ormai, anche se quello di falconeria mi ha consentito di fare pratica nel fotografare soggetti in volo, difficili da riprendere come solo i rapaci sanno essere! Mi sono cimentato poi nei ritratti e nei paesaggi, utilizzando una vecchia lente della Leitz (l’odernia Leica), la Elmarit-R 90mm f/2.8. del 1976
Ditemi se vi sembra possibile che una lente progettata nel 1964 adattata su sistema Canon possa dare questi risultati………eppure li dà !!!
La torre medievale della chiesa di San Pietro collocata dentro il castello scattata con la medesima lente.
La roccia che “regge” il castello, in una visuale dal basso.
Passiamo ora alla falconeria. Durante lo spettacolo al quale ho assistito, il falconiere e la sua assistente (che a loro dire hanno collaborato con trasmissioni televisione come Geo e Super Quark), hanno fatto librare in aria tre falchi: il Falco Lugger, di origini indiane, il CaraCara Crestato di origini messicane e infine il nostro Falco Pellegrino, l’essere vivente più veloce al mondo con picchiate da quasi 400Km/h…….inutile dire che di foto in volo del terzo ne ho poche, io e la mia attrezzatura un essere cosi veloce non l’abbiamo mai visto in volo e cosi vicino……quando dico vicino intendo dire che il falconiere lasciava volare liberi i suoi falchi e questi, dopo una serie di planate, “agganciavano” al volo la loro ricompensa, posta all’estremità di una corda, che il falconiere agitava.
Un primo piano del CaraCara, lui era abbastanza facile da fotografare anche in volo
Infatti qui un tentativo di panning, tecnica fotografica che prevede tempi lenti di otturatore ed inseguimento del soggetto finché non si chiude l’otturatore, ecco perché il soggetto è a fuoco mentre le persone sullo sfondo sembrano quasi “sdoppiate”.
Stessa tecnica e stesso soggetto
Ed ecco a voi il Falco Lugger, molto simile al nostro falco Lanario; in libertà si è specializzato nel cacciare pipistrelli.
Ancora il Lugger in azione
Il Lugger ha afferrato il fagotto che il falconiere agitava
Sua maestà, il Falco Pellegrino!!!
Una virata
Il mio racconto si conclude qui e con l’occhiolino della Civetta Africana vi lascio alla prossima!