Il Bosco di Sant’Antonio è una piccola riserva istituita a Pescocostanzo in provincia dell’Aquila nel 1986 e che dal 1992 è diventata parte integrante del Parco Nazionale della Majella. In età classica il bosco era dedicato al dio Giove, dopodiché nel medioevo è stato rinominato in omaggio a Sant’Antonio da Padova, e al suo interno ospita anche un omonimo eremo.

Il Bosco di Sant’Antonio è molto conosciuto in Abruzzo e non solo: in autunno dà il meglio di sé, un tripudio di colori, un’atmosfera fiabesca grazie soprattutto ai suoi faggi secolari. Facile da percorrere e con aree Pic-Nic predisposte, è meta di tantissimi turisti, non solo di chi vuole ristabilire un contatto con la natura, di chi ha bisogno di una pausa o di chi cerca una rigenerante passeggiata, ma anche di chi, come me, cerca animali da fotografare.


Il bosco è un incanto ed è ovviamente molto frequentato; sebbene di solito con tanti turisti gli animali selvatici non si facciano vedere, ce ne sono alcuni opportunisti che invece si fanno vedere eccome! Dove ci sono aree Pic-Nic ci sono residui di cibo, e dove c’è cibo ci sono uccellini che ne approfittano; su tutti spiccano il picchio muratore e la cincia bigia, molto confidenti, non è affatto raro vederli sopra i tavoli o sotto le sedie nel cercare il cibo in autunno e inverno.

Nella foto sopra potete vedere un picchio muratore su un tavolo, sotto invece una cincia bigia posatasi a pochi metri da me che ero su una panchina.

Sebbene non fosse interessato al cibo che si trovava a terra, è stato facile fotografare anche un rampichino alpestre: era come se io non ci fossi per lui, tutte le foto che vedete sono infatti realizzate con un fotocamera full frame e un teleobbiettivo di focale massima da 400mm.

E con questi funghetti che ho visto spuntare da un arbusto vi saluto e vi rimando al prossimo appuntamento.
