Rocca Calascio è una torre, da molti considerata un castello, situata nel comune di Calascio; se il nome non vi dice niente posso capirlo ma se non avete mai visto una sua foto ho tre diverse spiegazioni:
- Avete vissuto sulla luna
- Non amate la Fotografia
- Siete ciechi
La maggior parte delle foto viene fatta con questa prospettiva seppur in condizioni climatiche diverse.
Il fatto è che, soprattutto da una particolare angolazione a pochi metri da uno strapiombo, è stata così tanto fotografata che se vi recate sul posto all’alba o al tramonto non è raro che dobbiate attendere il vostro turno per piazzare il cavalletto o che troviate un fotografo che vi guarda e pensa: <<Ma quando finisce questo, mi ci devo piazzare io!!!>>.
Il luogo è stupendo, come è stupendo il panorama mozzafiato a 1.460 metri di altitudine dove è possibile ammirare anche la chiesa di Santa Maria della Pietà; sebbene sia una rocca e non un vero e proprio castello è stata inserita dal National Geograhphic tra i più bei 15 castelli al mondo, inoltre compare sulla copertina del primo libro sull’Abruzzo scritto in lingua giapponese.
Mi sono recato in questo splendido posto 2 volte: la prima volta era una giornata molto soleggiata, al di fuori dei classici “orari fotografici “; anche la seconda volta era fuori orario ma il tempo era uggioso, pioveva, tirava vento, la foschia si alzava e abbassava a seconda che piovesse o smettesse di piovere: insomma fotograficamente parlando era perfetto . . . e per di più c’ero solo io che giravo con una reflex, avevo campo libero (solo un nikonista è arrivato dopo che io avevo finito la mia sessione fotografica). Ovviamente in rete non mancano foto di questa enorme torre nelle più disparate condizioni climatiche, anche con la neve, il che vi fa capire che anche il fotografo paesaggista, oltre a quello che pratica caccia fotografica, non ha poi tanto le rotelle a posto . . . . . . direi quindi che è un bene per me che non faccio questo mestiere per professione ma solo per passione, altrimenti sarei da ricoverare !!! ^_^
A pochi Km di distanza da Calascio ci sono altri due borghi che vale la pena segnalare, anche perché sono inseriti tra i più bei borghi d’Italia, ma che purtroppo hanno risentito del terremoto dell’Aquila: Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte, ai quali dedicherò un articolo a parte perché hanno molto da dare anche loro.
Ma partiamo con il racconto di Rocca Calascio: si trova in provincia dell’Aquila, si raggiunge il paese di Calascio per poi continuare a salire verso la rocca, la strada è stretta tanto che può passarci una sola auto quindi di tanto in tanto c’è una piazzola in cui poter affiancare l’auto e lasciar passare chi scende; arrivati al parcheggio, dove incrocerete le dita nella speranza di trovare un posto libero, si sale per un po’ a piedi fino ad un piccolo borgo e ancora oltre si trova il sentiero che porta alla chiesa di Santa Maria della Pietà per poi salire ancora da lì verso la rocca; a dir il vero c’è anche un altro sentiero che porta direttamente alla rocca ma è stato chiuso dopo il terremoto che ha colpito l’Aquila nel 2009. In alcuni giorni è possibile visitare la rocca anche internamente e se il meteo lo consente vi sarà permesso salire sopra la torre.
A sinistra un’area dove potersi fermare e far passare un’altra auto .
Fotografare il paesaggio evitando le solite foto viste e straviste in tutto il mondo, in tutte le gallery online e su tutte le riviste era un’impresa difficile e non saprei dire se sono riuscito: che ci crediate o meno ho fatto foto con particolari inquadrature e con particolari tecniche di post produzione per poi scoprire che non sono stato l’unico a sperimentare quel particolare taglio dell’inquadratura o quei settaggi usati per comporre lo scatto in HDR, cosa però anche comprensibile se si visitano posti famosi il che fa capire due cose:
- Il digitale sta rivoluzionando il mondo facendo avvicinare alla fotografia molte più persone di un tempo
- Il fotografo paesaggista professionista che vive di questo mestiere ha la vita più complicata di un tempo, deve rimanere al passo con le ultime tecnologie disponibili e quando possibile rompere le regole e cercare lo scatto ad effetto ma non è sempre facile capire come e dove trovarlo!!
Ma allora come poter riuscire a fare una foto in un posto famoso senza cadere nel banale??? Sicuramente i software di post produzione ci vengono incontro permettendoci di creare nuovi effetti visivi ma di certo non faremo vedere nulla di nuovo a chi si trova davanti alla foto: quindi ho pensato che fosse interessante cercare di creare foto in cui il soggetto non fosse al solito posto, cioè che fosse presente nella foto ma non in maniera netta: ad esempio la rocca non si vede nella sua interezza ma dallo scorcio presentato si capisce comunque che si tratta proprio di quella torre, quella famosa situata in Abruzzo!!!
Nella foto si vedono una parte della torre di vedetta e uno scorcio della chiesa .
Per raggiungere il mio scopo non mi sono limitato a cercare scorci particolari ma ho usato anche diverse tecniche fotografiche come l’HDR seppure mai spinto (odio quando la foto assume fattezze irreali); una foto, anche fosse scattata da una fotocamera molto costosa, non potrà mai eguagliare la percezione dell’occhio umano e perciò la tecnica dell’HDR (High Dynamic Range) ci può venire incontro per catturare fotogrammi di forte impatto visivo. Ma io non mi sono fermato qui; per fotografare il paesaggio ho utilizzato anche un teleobiettivo, il Canon 400mm f/5.6; qualcuno di voi poco esperto potrà prendermi per pazzo e, per carità, se mi conosce avrà anche le sue buone ragioni (scherzo eh), ma un teleobiettivo non è utile solo per la caccia fotografica o per spiare la vostra vicina di casa (io mai, abito in campagna); un tele ha una caratteristica, denominata di appiattimento dei piani, grazie alla quale i vari piani inquadrati sembrano più vicini di quanto siano realmente.
La foto è stata convertita in B&W ma rende comunque l’idea di appiattimento dei piani: la chiesa potrebbe sembrare vicina alla rocca ma non è cosi!!!
In questa foto la prima cosa che appare al nostro occhio è il sentiero che porta verso la chiesa per poi spostarsi verso la rocca; per alcuni la scelta di includere il muro a sinistra penalizza la foto e avrei potuto tranquillamente ritagliare ma per me stava bene così!!!!
Qui il castello è visto dal davanti, una foto forse già vista e rivista ma un utilizzo sapiente dell’HDR mi ha permesso di non bruciare le alte luci e con la chiesa che fa capolino trovo che il risultato sia interessante!!
Per concludere, se con questo mio articolo non vi ho fatto scoprire un nuovo posto se non altro vi ho fatto scoprire scorci ed idee interessanti da sfruttare in fotografia per quando verrete a visitare Rocca Calascio; non so se le mie foto vi son piaciute o meno ma cosa posso dirvi . . . . . . sono un fotoamatore, non un professionista che si guadagna da vivere con la fotografia e forse è anche meglio cosi, andare qualche metro avanti e diventare un fotografo professionista significa poi andare incontro ai gusti della gente per affermarsi ma a quel punto fare foto potrebbe non essere più soltanto una passione e potrebbe creare anche frustrazione. . . . . . . . . .
. . . . . . .ma poi, conviene davvero andare quel metro avanti???
Ditemi la vostra e ricordate che l’Abruzzo vi aspetta subito, se aspettate ancora un po’ vi troverete a litigarvi un buon posto per una foto anche con i giapponesi!!!
P.s. Siamo usciti tutti sani a e salvi, solo un pochino bagnati e non ringrazierò mai abbastanza la mia ragazza che mi segue ovunque!!!
Abito in Toscana, ma sono oramai 4 anni che trascorro qualche giorno di vacanza a Santo Stefano di Sessanio, amo troppo quei posti fantastici. Quando salendo inizio a vedere sullo sfondo Rocca Calascio, mi sembra di essere tornato a casa.