Benvenuti nel mio ultimo racconto di viaggio del 2015; oggi vi racconto il viaggio da Musellaro (PE), all’interno del Parco Nazionale della Majella, verso le rapide di Santa Lucia. Ci tengo subito a precisare che l’itinerario che racconterò è abbastanza semplice ma vi sconsiglio nella maniera più assoluta di seguire questo o qualunque altro percorso che porta alle rapide se non tra giugno e settembre e solo dopo alcuni giorni di meteo buono, infatti come vedremo più avanti le rapide possono essere tanto belle quanto pericolose.
La partenza del mio viaggio è a Musellaro, vicino ad una vecchia chiesa abbandonata; si entra in un sentiero CAI, con varie indicazioni sui luoghi visitabili.
La prima parte del sentiero è tutta in discesa e non mancano passamani per scendere agevolmente, la prima cosa che ci ritroveremo di fronte è una vecchia centrale dell’Enel, ormai non più funzionante e con dei macchinari buttati lì davanti.
Una prima parte piuttosto semplice
Basta stare attenti a non scivolare sul terreno o sulle rocce durante la discesa ma i passamano in legno ci aiutano.
Si comincia ad intravedere la centrale Enel
Eccola….
Ed ecco il retro, con quello strano macchinario che sembrerebbe essere una pompa.
Foto in infrarossi del rottame fuori dalle la centrale
Superata la centrale Enel non ci resta che attraversare un ponte li vicino, dopo si va a sinistra e si costeggia il fiume seguendo un sentiero, le bandierine del CAI sugli alberi ci permettono di non sbagliare strada.
Il ponte da attraversare, da notare la brina sugli alberi…..ecco, qui fin qui la brina non rappresenta un problema, ma più tardi capirete che lo è !!!
Preso il sentiero alla sinistra del ponte che costeggia il fiume, arrivati ad un certo punto è necessario attraversare un piccolo fiumiciattolo, nulla di che, delle pietre disposte lungo il sentiero permettono l’attraversamento facilmente e senza bagnarsi, tuttavia dopo comincia la salita.
Il fiume alla nostra sinistra attraversa muri rocciosi imponenti, non sporgetevi troppo!!!!
La salita presenta un punto panoramico sulla sinistra per poi concludersi verso un vecchio rudere abbandonato
Abitazione abbandonata fotografata in infrarosso.
Stesso luogo ma con fotografia tradizionale.
Arrivati a questo punto troverete cartelli con indicazioni, da qui infatti si può arrivare fino alla frazione di San Tommaso nel comune di Caramanico Terme, dove potreste vedere una chiesa molto antica risalente al 1200 circa, ma se le rapide sono nel vostro interesse, si gira a sinistra.
Su alcune pareti rocciose che costeggiano il fiume sono state rinvenute antiche incisioni rupestri.
I punti panoramici sono tanto belli quanto pericolosi se ci si sporge molto, “ATTENTI”.
Una volta giunti al rudere e dopo aver girato a sinistra, dalla salita si passa alla discesa, ed è proprio una discesa abbastanza ripida che ci condurrà alle rapide. Le pareti rocciose che circondano il fiume sono levigate dal fiume stesso, lisce pareti calcaree, bellissime nella loro forma a serpentina, assolutamente da vedere ma molto scivolose.
Ecco cosa intendo per bello e pericoloso!!!
Se sono giunto fin qui è solo dopo aver valutato il rischio e aver realizzato fino a che punto potevo avvicinarmi; ho camminano gattoni utilizzando come bastone il treppiede della fotocamera con tutte e tre le gambe aperte e con i piedini in gomma ben saldi, muovendomi solo in punti in cui anche se fossi scivolato non sarei finito dentro il fiume perché un piccolo avvallamento della roccia mi avrebbe fermato.
Ecco il motivo per cui vedete poche foto e per cui insisto ancora una volta a raccomandare di non andare se non in estate e col sole, tenendo anche presente che la portata d’acqua in estate è minima e se proprio finite nel fiume un bagno non vi farà poi troppo male.
Rimettendosi sul sentiero si può proseguire a costeggiare il fiume; per via del bagnato sulle lisce pareti calcaree di cui è formato il canyon non mi è stato possibile avvicinarmi più di tanto, io ci tengo alla mia vita, voglio ancora continuare ad esplorare questa fantastica regione chiamata Abruzzo!!!!